La parola giapponese samurai (侍) deriva da un verbo, saburau, che significa servire o tenersi a lato ed indica un guerriero del Giappone feudale. Un termine più appropriato sarebbe bushi (武士, letteralmente: guerriero), che risale al periodo Edo.
Attualmente il termine viene usato per indicare la nobiltà guerriera (non, ad esempio, gli ashigaru o i fanti). I samurai che non servivano un daimyō o perché era morto o perché ne avevano perso il favore, erano chiamati rōnin.
I samurai costituivano una classe colta, che oltre alle arti marziali, direttamente connesse con la loro professione, praticava arti zen come il cha no yu o lo shodō. Col tempo, durante l'era Tokugawa persero gradualmente la loro funzione militare. Verso la fine dell'era Tokugawa, i samurai erano essenzialmente burocrati dello shōgun, e la loro spada veniva usata soltanto per scopi cerimoniali. Con il Rinnovamento Meiji (tardo XIX secolo) la classe dei samurai fu abolita in favore di un esercito nazionale in stile occidentale. Ciò nonostante, il bushidō, rigido codice d'onore dei samurai, è sopravvissuto ed è ancora, nella società giapponese odierna, un nucleo di principi morali e di comportamento che parallelamente, nelle società occidentali, è costituito da principi etici di derivazione religiosa.
Attualmente il termine viene usato per indicare la nobiltà guerriera (non, ad esempio, gli ashigaru o i fanti). I samurai che non servivano un daimyō o perché era morto o perché ne avevano perso il favore, erano chiamati rōnin.
I samurai costituivano una classe colta, che oltre alle arti marziali, direttamente connesse con la loro professione, praticava arti zen come il cha no yu o lo shodō. Col tempo, durante l'era Tokugawa persero gradualmente la loro funzione militare. Verso la fine dell'era Tokugawa, i samurai erano essenzialmente burocrati dello shōgun, e la loro spada veniva usata soltanto per scopi cerimoniali. Con il Rinnovamento Meiji (tardo XIX secolo) la classe dei samurai fu abolita in favore di un esercito nazionale in stile occidentale. Ciò nonostante, il bushidō, rigido codice d'onore dei samurai, è sopravvissuto ed è ancora, nella società giapponese odierna, un nucleo di principi morali e di comportamento che parallelamente, nelle società occidentali, è costituito da principi etici di derivazione religiosa.
(Tratto da Wikipedia)
14 commenti:
speriamo che gianfranco non venga anche in questo post
gianfranco, pien de merda, va a giugà con i focomelici, a sunà la ghitara, a ciapal insema a penno e al mar cun riquelme.....basta che te ve fora dale bale!
ma che volete? ma chi vi conosce? e focomelico sarai te stronzo
eccolo qui, si sentiva la mancanza di gianfranco che pensa che Malcom X sia Malcom 10°!!!
gianfranco, te ghe il cervel sasinad
massa di stronzi
ancora sei qua?!?
coglione è tuo internet?
gianfranco a mai più.
matteo, concordo con te
matteo smettila di fare il chierichetto istituzionale che quì ci scrivo quando e come voglio
gianfranco, sei più brutto di capitan harlock
da che pulpito da uno che si chiama sampei come il pescatore cinese con le oprecchie a sventola. ma smettila di fare il di più
stavolta ho scritto il mio nome e cognome per intero: gianfranco secondo me sei un samurai
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