
No perché alla fine pensateci. Siamo qui a parlare dei massimi sistemi quando in realtà non friggiamo che l'aria in un cratere corpulento pieno di materia grigia. Cosa conta realmente? La fica, forse. Ma non sarò certo io a dirlo. Sarà Corrado Fumagalli. Perché in realtà Corrado è la vera prova vivente che si può vivere senza fare un cazzo. Un uomo televisivo vero che lascia a terra quel bofonchione obeso di Maurizio Costanzo. Il sexybarspettacolo meriterebbe un saggio a sé. E' semiotico. E' storico. E' cinematografico. Vive nella sua crudezza che rimanda involontariamente al primo Pasolini. Le cose sono così e io te le mostro. Il nudo che diventa espressione attiva. Russ Meyer ridicolizzava il sesso a cultura pop, Tinto Brass a godereccia passione libatoria. Corrado, invece, lo muove attraverso la sua essenza. Tira le redini di questo suo ideale. Il sesso-immagine-vita come viatico estremo delle passioni. Il sesso che aggredisce nella sua potenza, nella sua ingenuità e nella sua naivete. Se prima citavamo Pasolini, ora il vero assioma. Non c'è niente di Corrado che non rimandi a Fellini. Tutto è felliniano. Dall'uso cacofonico del dialetto bergamasco - per il FF era romagnolo, ma fa niente - all'espediente visivo circense, passando per l'uso a manica larga di personaggi retorici, macchiette e sublimi caratteristi dell'immagine. Cinema senza cinema. Tra i più sublimi.
1 commento:
GRANDE CORRADO
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