mercoledì 20 giugno 2007



GLI UNDICI COMANDAMENTI


Io sono il parrucchiere tuo. Non avrai altro parrucchiere all'infuori di me.
Non desiderare il parrucchiere d'altri.
Onora il padre e la madre. Poi, portali da me.
Non rubare dal mio cassetto. E soprattutto non chiedermi lo sconto. Te lo faccio già, ma giusto perchè sei tu...
Non uccidere. Portami il tuo nemico, piuttosto, che ci penso io.
Non commettere adulterio. Vieni solo da me e se vado in ferie una volta l'anno, vedi di aspettare il mio ritorno, sennò fai la fine del tuo nemico.
Non adorare falsi parrucchieri. Andare da Jean Louis David, è come scegliere fra una pizzeria e un McDonald's. Io sarei un ristorante, comunque.
Se non ti piace il mio lavoro dimmelo senza riserve. Sii onesto/a. Posso sempre raderti a zero.
Non leggere riviste di moda e non cercare nei modelli un taglio adatto a te. Tu sei unico/a e irripetibile. Sei ti dico così, fidati, no? Non mi chiedere per la seconda volta di fila una rivista di tagli, costano troppo.
Non pretendere mai la ricevuta fiscale. E il resto mancia.
Ricordati che il vero cliente non sei tu, ma io. E il cliente ha sempre ragione.


(Nodo al pettine. Confessioni di un “parrucchiere anarchico”. Gianluca Mercadante)

mini

2 commenti:

Anonimo ha detto...

hihihi, noi l'abbiamo visto!

Anonimo ha detto...

non mi deludere kiku