Mi sentii spegnere in un dolore infuocato di sottili aculei di ghiaccio
Fui depredata dei miei sogni
Strazio pervase nel profondo
Pesanti si sgretolavano le poderose certezze, pilastri del mondo
Caddi sulla fredda terra odorosa di lacrima
e anestetizzata ascoltai quel sordo vuoto dentro me
Mio padrone era il silenzio
Gelo copriva la nuda carne senza essere
Poi quel grido…
Disperata rabbia di riavermi salì dalle mie viscere
Rosso fuoco mi riaccese
Assetata mi lascia travolgere da quell’acqua impetuosa che risveglia dal torpore
Fu allora che ritrovai il dolce respiro del mio suono
mercoledì 18 aprile 2007
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